Stufi del solito tram tram?
Come cambiare il proprio look? Come possiamo rinnovare il nostro look? Sono tanti gli aspetti della nostra persona che possiamo mutare, trasformare, arricchire, variare. Non è difficile cambiare il modo di apparire, quanto piuttosto quello di essere.
Le due dimensioni, “apparire” e “essere”, seppure intrinsecamente diverse, spesso in conflitto, sono indissolubilmente legate, vuoi perché in perenne sfida vuoi perché attingono l’una dall’altra l’energia che ci viene dalla sensazione di essere percepiti in un certo modo dagli altri e la sensazione di essere anche “altro”, dal sé che abbiamo costruito fino a quel momento. Non viviamo soli, su un’isola deserta, quindi quello che siamo lo dobbiamo anche agli altri, agli effetti dei loro sguardi, dei loro pareri, dei loro giudizi. Chi ne è più soggetto, chi meno, siamo tutti – in fondo – un po’ Truman di uno show osservato dall’alto.
La voglia di cambiamento è assolutamente normale in tutti noi, e se non viene ascoltata può trasformarsi in una sorta di noia di noi e del contesto in cui viviamo. Il cambiamento può iniziare a provocare i suoi movimenti tellurici dapprima come bisogno estetico e pian piano investire altre sfere della propria vita, fino a quel momento sopita e silente.
Chi sia negli abiti, nel volto, ad esempio grazie ad un make-up più particolare, ognuno di noi ha bisogno, o dovrebbe averne, di cambiare il proprio stile, di tanto in tanto.
Non avvertire mai il bisogno di cambiamento può nascondere una paura recondita di “essere”, di manifestare e mostrare quello che sta avvenendo nella nostra natura. Tutto cambia, tutto si trasforma, non possiamo ritrarci da questa condizione di mutevolezza e transizione che fanno parte della vita di tutti gli esseri viventi, come anche degli oggetti. Pensiamo alle cose che subiscono usura, al tempo che le invecchia, che le logora. Niente resta immutato nel tempo.
Il desiderio di rinnovarsi è spesso latente, non in tutti emerge come bisogno e non in tutti diventa azione, cambiamento effettivo. La timidezza, la vergogna, l’imbarazzo di mostrarci diversi da come tutti sono abituati a vederci, possono paralizzare la voglia di cambiamento.
Nei giovanissimi, lo stimolo è più vivo e presente, sempre attiva la psicologia di un adolescente non teme giudizi, il più delle volte, è sfrontata nella sua voglia di sfidare le convenzioni, di affermare se stessa all’interno di una molteplicità di identità diverse. In questa fase della vita si sperimenta la voglia di trasgredire su più fronti e su più livelli. Molti genitori si ritrovano a fare i conti con i figli che entrano in casa con un colore diverso di capelli, con un tatuaggio, con un jeans letteralmente ridotto a brandelli.
Quanti di noi adulti avrebbero ancora il coraggio di osare una trasgressione? Come ci guarderebbero i colleghi in ufficio, e come la prenderebbe il nostro capo? Ottimi motivi per non uscire mai fuori del seminato, ma quanto resta in noi di veramente autentico, al di là di un colore, al di là di un tatuaggio che, seppure nella forma di un segno artificiale che imprimiamo sulla pelle, può essere espressione di un sentire, di una spinta, di una propulsione, della voglia di dire qualcosa di sé. E se blocchiamo quel flusso energico che vuole esprimersi in quel modo, a chi facciamo danno e a chi beneficio?
Il nostro capo è più contento se la nostra chioma resta color castano, ma noi con quel castano, ormai liso e sbiadito, come conviviamo? Non è detto che si debba colorare di giallo i propri capelli per esprimere se stessi, non tutti hanno questo tipo di desiderio, ma l’esempio voleva essere dimostrativo del fatto che, talvolta, all’origine di un rifiuto di cambiare qualcosa di sé, anche se c’è una pazza voglia di farlo, c’è la paura di non piacere agli altri. Una paura che cresce con noi sin da quando ci vengono insegnate le “regole”, qualcuna buona, come non uccidere, non rubare, ma qualcun’altra assolutamente inutile e deleteria.
Chi cresce un figlio nel rispetto delle regole lo fa per amore, per cura, per dedizione, per insegnare qualcosa di importante al futuro uomo o donna che saranno parte integrante e attiva di una società civile, ma spesso non si considera che qualche regola potrebbe soffocarne la vera natura di nostro figlio, farlo crescere con i sensi di colpa, con l’ansia e l’insicurezza di non essere all’altezza.
Questo psico-preambolo per dirvi che se avete voglia di cambiare, di stravolgere voi stessi, non abbiate timore di farlo, di rompere gli schemi, di andare oltre il visibile e il “tollerato” da chi vi circonda. Quel muro lo avete eretto voi e chi vi osserva vi è solo abituato, ma per romperlo dovete armarvi di coraggio e imparare ad essere liberi, e a sentirvi liberi.
Se proprio non potete farlo di giorno, fatelo la sera in occasione di un party, di un aperitivo, di una festa. Iniziate a far parlare anche il vostro inconscio, ne trarrete un senso di libertà assoluta. Recuperate la vostra audacia, ne risentiranno la vostra linea, la vostra atavica fame, la vostra vita sessuale, la vostra carriera, la vostra emotività, forse anche il vostro dolore alla schiena.
Iniziate dai capelli, con una bella parrucca oppure da una bigiotteria più vistosa da indossare in occasione di una serata particolare, unghie lunghe per chi non le hai mai portate e le vorrebbe una volta nella sua vita, oppure ciglia folte e vellutate per rendere lo sguardo più intrigante.
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