Il costume tipico della danzatrice orientale
Prima di addentrarci nella piccola narrazione dell’evoluzione del costume della danzatrice del ventre, facciamo un piccolo resoconto su come nasce questa danza orientale così tanto apprezzata dai signori uomini di tutte le età e razze! E scopriamo che invece essa nasce proprio come culto delle donne per le donne!
La danza del ventre è una danza orientale che origina da antichi culti religiosi propiziatori legati alla madre terra, che celebravano la fertilità nelle società matriarcali della Mesopotamia.
La danza avveniva in cerchio, la partoriente al centro, e le donne intorno a partecipare in modo simbolico alla nascita del bimbo. Ma pare anche la danza si utilizzasse durante le festività agricole per propiziare un buon raccolto.
Quindi la caratteristica principale della danza è quella di rappresentare il binomio “femminilità-fertilità”. L’aspetto sensuale lo abbiamo ricercato noi, moderni, come al solito, per inebriare i sensi di fronte a spettacoli che hanno poco a che vedere, forse, con i riti propiziatori!
Fatta la premessa su come origina questo tipo di danza, passiamo al costume – elemento fondamentale – per esibirsi durante gli spettacoli.
Il costume della danzatrice del ventre che vediamo oggi è un derivato della cultura occidentale: il reggiseno decorato con monete, perle, pendagli vari, e la gonna con una cintura attorno ai fianchi, tintinnante.
Dalle testimonianze riportate da viaggiatori in Nord Africa nel 18° secolo, le danzatrici indossavano una camicia lunga e aderente, con dei bottoni sul davanti, oppure un giubbetto corto, e sotto una gonna o un paio di ampi pantaloni. Sui fianchi veniva annodata una sciarpa per mettere in risalto il movimento e il punto da cui proveniva.
I tessuti erano molto semplici e la presenza di monili e altro a decorare si concentrava sui copricapo, si pensa per simboleggiare la ricompensa alla danzatrice con monete d’oro per la sua esibizione.
Sempre dai report di viaggio dell’epoca sembra che al termine della performance il volto della danzatrice divenisse una maschera d’oro a dimostrazione che la danza era stata eseguita bene. Infatti per via del sudore le monete si appiccicavano sulla fronte.
I costumi che conosciamo oggi si attestarono in una fase di transizione, in occasione dell’Esposizione Universale di Chicago (1893), più esattamente nella ricostruzione di un villaggio arabo, si esibì la danzatrice Little Egypt, in un costume che si presentava molto ridotto, per la soddisfazione degli spettatori, e che divenne il punto di partenza nel dettare l’evoluzione del costume tipico della danza del ventre che conosciamo oggi.
L’evoluzione del costume da danzatrice orientale portò ad una sempre maggiore esibizione del ventre, quindi la ballerina si scopriva sempre di più, e ad un maggior arricchimento del reggiseno. Anche la gonna diveniva sempre più succinta grazie agli spacchi che lasciavano scorgere le gambe.
Questo costume approdò anche in Egitto, conosciuto durante le performance nei cabaret, e in questa fase subì un’altra trasformazione, arricchendosi di paillettes, perle e monetine.
Dagli anni ’50 in Egitto fu proibito danzare a ventre scoperto, e allora nacquero gli abiti da “sharqi”, costituiti da due pezzi tenuti insieme da un tulle o da un tessuto trasparente.
Un esempio di costume da costume da danzatrice del ventre. è quello proposto dalla vetrina on line di Pelatelli!
Sarà un piacere approfondire tutti gli altri aspetti e curiosità sulla danza del ventre…