
Ritual Party
Ormai entrati a pieno titolo nella scaletta delle serate romane, i Ritual Party richiamano curiosi e appassionati del genere, amanti del fetish e di musica particolare, dal mood prevalentemente gotico. Chi segue queste serate, che non hanno un luogo fisso ma cambiano location e città, lo fa per la musica, per le performance, per divertimento. Queste occasioni danno modo di sfoggiare un look estremo, fuori del comune, fatto di latex, pvc, abiti attillati, corpetti sensuali, stringhe, accessori trasgressivi come manette, fruste, catene.
Un ambiente sicuramente molto particolare quello delle serate all’insegna del ‘ritual’, divertenti, eccitanti, stimolanti, un gioco per molti che dà modo di sperimentare senza freni ed inibizioni ogni forma di sessualità. Ma ognuno sceglie di vivere il proprio ego, in questi luoghi, come sente di preferire. Tutto, o quasi, nel lecito e nella consensualità, è possibile.
Le iniziative Ritual sono una specie di club itinerante, considerato l’evento di culto nella scena del fetish. Un movimento conosciuto da pochi e legato a quello del Torture Garden di Londra, che ha luogo nella chiesa sconsacrata di St. Matthews.
Oltre alle sale dove assistere o essere protagonisti di pratiche sadomaso, vi sono anche delle room dove se si vuole ci si può lasciar coinvolgere da incontri di vario tipo. Si può decidere se semplicemente guardare o se ballare al sound dei vari generi musicali proposti dalla serata, industrial, techno, trance, electro, ritualistica, dark etc…
Gli eventi organizzati hanno come focus principale la sessualità e il sadomaso e performance, proiezioni, esibizioni con artisti rappresentativi. La particolarità di queste serate è il dress code, che va dal fetish al BDSM, gothic, cyber, burlesque. Se non si è vestiti come richiesto, si può essere scartati dalla selezione all’ingresso.
Chi prende parte attiva a questo genere di serate, può avere sia un ruolo da master/mistress che da slave, e prendere parte a pratiche di bondage e sadomasochismo, ammucchiate oppure solo come voyeur. Tutti sono adulti che condividono passioni e pulsioni esprimendole senza reale aggressività o violenza, anche se le pratiche lo sembrano.
Al Ritual si può prendere parte con un invito ed un dress code che richiede determinati abiti. L’immagine deve essere curata, i partecipanti si mostrano in abiti in latex, pizzi, look burlesque, e ancora in divise militari, con maschere antigas sul volto, camici medicali, make up cinematografici anche molto elaborati, lenti a contatto, accessori vari.
Gli ambienti sono diversi, in alcuni si può ballare, altri sono dedicati alle performance di tutti i tipi. Corpi legati, cera bollente che cala, uomini al guinzaglio che leccano tacchi di donne prese dal loro drink o da animate conversazioni di salotto… gioghi di legno, gogne su cui poggiano da “spankers” in divisa… E poi la “dark room” in cui avvengono scambi sessuali più espliciti.